Adeguatamente protetto, l’acciaio è un materiale che consente la costruzione di strutture durevoli, a condizione che la loro manutenzione sia tempestiva ed efficace. Un’inadeguata opera manutentiva costituisce la causa dei notevoli costi per il restauro e il recupero dei ponti in acciaio.

Attualmente si tenta di evitare l’insorgere di pericolosi fenomeni corrosivi progettando e costruendo manufatti in acciaio inox 216 o duplex (l’acciaio inox con le migliori caratteristiche chimico-meccaniche). La spesa iniziale è cospicua ma i costi di manutenzione sono praticamente azzerati. L’acciaio corten, una lega di ferro e rame, offre buone caratteristiche di resistenza alla corrosione a costi decisamente inferiori rispetto all’acciaio inox. È stato finora impiegato su strutture molto semplici con risultati lusinghieri; purtroppo il suo impiego è fortemente limitato dalla limitata gamma di profili commerciali.

Il ponte Longo alla Giudecca costituisce un interessante esempio di ponte ottocentesco in acciaio. Prima del restauro si trovava, però, in una situazione di degrado molto avanzata e necessitava di un intervento approfondito. Il restauro ha richiesto lo smontaggio del ponte e il trasporto in una sede adatta alle lavorazioni, che andavano dalla semplice pulitura e sabbiatura fino al vero e proprio rifacimento di alcuni elementi della struttura. In alcuni casi si sono messi in pratica alcuni procedimenti artigianali non più praticati da tempo, come ad esempio le chiodature con tondini fucinati e ribattuti ancora roventi direttamente nei fori di destinazione. Il ponte è stato dotato di un avanzato sistema di accessibilità tramite elevatori per le persone con ridotte capacità motorie.